Il tight confezionato da un sarto esperto, avvezzo alla vita mondana di Parigi, ma che col tempo è diventato un po' lacero, sgualcito, guadagnandoci in fascino rétro e decadente. Probabilmente non riuscirai a trovare un'immagine più aderente di questa, utilizzata da Corrado Ruggeri nel suo libro "Farfalle sul Mekong", per descrivere la sensazione che proverai attraversando il quartiere francese di Ho Chi Min City, la vecchia Saigon. Nella sua schiera di villini vittoriani e liberty, regolarmente disposti su viali alberati rettilinei, coglierai la parabola del colonialismo, di un ordine imposto dall'alto e basato sullo sfruttamento che, dissoltosi, ha poi lasciato uno sciame di problemi e contraddizioni storiche epocali. Il tuo tour alla scoperta di uno spaccato di Belle Époque immerso nella febbrile luce tropicale sarà un bagno tiepido, ti sentirai proiettato a fine 800, immedesimandoti in un ufficiale o burocrate della dipendenza d'Indocina. I monumenti principali riproducono funzioni e stilemi europei ma, in quest'aria densa e appiccicosa, li aggravano di una indolenza pigra. La Cattedrale di Notre-Dame, rivestita con mattoncini rosei provenienti direttamente dalla Francia, la Posta Centrale, il maestoso Palazzo municipale o quello ellittico del Teatro. Sullo sfondo lo skyline di vetro e acciaio, in continua evoluzione. Tu, però, vorrai indugiare qui, dentro a un miraggio madido e sensuale di passato...
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