In qualsiasi città degli Stati Uniti giungano, Jack Kerouac e i suoi amici, protagonisti della Beat Generation, vanno a ricercare i quartieri dove abiti una popolazione in maggioranza afroamericana. Sono gli anni del be-pop nella sua stagione infantile e dirompente, il periodo in cui il manifesto della "négritude" alimentava i movimenti civili, politici, estetici che stavano alla base della cosiddetta "Harlem Renaissance", il riscatto del quartiere newyorkese che, da allora, iniziò a dare nome ad altri analoghi distretti neri sparsi per l'America. Intrichi di vie malandate, covi di musicisti e poeti, calderoni dove lo stanco uomo bianco, incancrenito dalla civiltà, andava a bare da una scaturigine primitiva, ebbra di vita. A Denver le nottate più frenetiche descritte in "On the Road" si concentrano ai Five Points, una delle zone originarie della città che, oggi, ti accoglierà con un fascino ancora all’avanguardia, capace di affiancare i classici edifici vittoriani a modernissimi loft che conservano un'aria bohèmien e alternativa. Le esibizioni di mostri sacri del livello di Billie Holiday, Duke Ellington, Miles Davis e Nat King Cole in club che hanno fatto la storia del jazz, come il "Rossonian" e il "Rainbow Room", continuano a risuonare nell'aria. Tutta questa gloriosa storia ti sarà raccontata al "The Black American West Museum" e persiste in locali e manifestazioni periodiche... la Denver nera pulsa sempre della propria inconfondibile anima notturna!
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