Africana, passionale, erotica. Si capisce che il vortice di passione della samba, la danza importata in Brasile dagli schiavi neri angolani e congolesi e che proprio da quei lontani idiomi trae il nome - "semba" significa ombelico, la parte del corpo dei due ballerini che si deve incontrare in un'allusione diretta ai piaceri sessuali - possa costituire un serio intoppo allo svolgimento delle normali attività quotidiane di una città, quasi un'invasione di iniziati, rapiti in un'estasi di trasporto corporeo. Così a fronte dei numerosi disagi che si avevano a Rio in occasione delle sfilate degli appassionati di samba durante il carnevale, si decise di erigere un luogo interamente deputato allo svolgimento di spettacolari esibizioni di quella che non è un semplice insieme di passi e movimenti, ma l'essenza più riposta e calda di un popolo abituato a fare tutto con intensità. Il Sambodromo, progettato nel 1984 dal grande Architetto Oscar Niemeyer, è un'avveniristica struttura che riprende il disegno degli stadi antichi, interamente deputata allo svolgimento delle parate di gruppi di samba. Gli 85000 posti a sedere si affacciano su un'arena dove ogni volta si assiste ad un'esplosione euforica di colori, luci, scintillii dei costumi succinti che lasciano emergere corpi tonici e flessuosi come una disperazione bagnata di sudore, bellezze mulatte e creole che paiono dover fare crollare la notte ai loro piedi. Lasciati andare anche tu all'ebrezza dell'ombelico!
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