Te ne stai nuotando, maschera ben calzata sulla faccia e boccaglio in bocca, nelle calde acque della barriera corallina australiana. Il mare attorno a Lizard Island è calmo e caldo, e tu te ne vai tranquillo scalciando con le tue pinne, giusto per correggere di tanto in tanto la tua traiettoria, magari per vedere meglio uno dei colorati pesci che abitano il reef. E mentre te ne stai lì, galleggiando sul pelo dell’acqua, intento ad ammirare un corallo, vedi qualcosa muoversi furtivo sul fondale. Cosa sarà? Cerchi di avvicinarti, ma l’essere, impaurito, scappa velocemente. Solo poco dopo lo vedi tornare, nuotando tutto tronfio. Ma cos’è quella strana creatura? Sembra tanto uno di quei fossili che hai visto nei libri e nei musei: una conchiglia arrotolata su se stessa, da cui spunta un cespuglio di tentacoli bianchi, in netto contrasto con i colori sgargianti del guscio. Sembra proprio un animale uscito dai mari primordiali, dove mostri marini popolavano i fondali marini. E’ un Nautilus, considerato da tutti un “fossile vivente”, un vero e proprio rimasuglio della preistoria. E’ incredibile che esista ancora, dopo tanti milioni di anni. Ma è ancora più incredibile che tu sia lì, a nuotare con lui, come se foste nei mari primordiali.
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